Renato Cortese e gli altri poliziotti, tra cui Maurizio Improta, coinvolti nel processo per le presunte irregolarità compiute nel rimpatrio di Alma Shalabayeva nel maggio del 2013 avevano già “titoli per fare carriera di ben più elevata consistenza e validi a prescindere da eventuali avvicendamenti ai posti di comando del Ministero dell’Interno” rispetto a una […]