Dottor Jekyll e mister Corini: il Palermo torna a vincere, ma…

di Redazione - 2 anni fa

Il Palermo ritrova il successo dopo oltre un mese grazie ai gol di Brunori e Segre, ancora in rete come era già accaduto a Parma, ma soprattutto a un ritrovato Insigne, che oltre ad aprire le danze in un freddo pomeriggio di dicembre al Barbera contro il Pisa contribuisce con due assist alla vittoria rosanero. Potrebbe apparire come la classica sintesi di un successo “scacciacrisi”, netto e sufficiente a far cambiare opinione alla stragrande maggioranza dei tifosi sulla reale competitività della compagine di Corini in un campionato duro e difficile come la serie B. Così però, dati alla mano, non è.

Certamente rispetto alle ultime prestazioni le note positive sono state maggiori, a partire da Graves, schierato a sorpresa in assenza di Mateju, la cui condotta in campo è stata talmente convincente da consentire allo “scugnizzo” napoletano di liberarsi da asfissianti compiti di copertura e sfoderare la migliore prestazione da quando è approdato in Sicilia, per finire al tanto citato “spirito” ritrovato che ha consentito di rimettere in sesto una partita in cui sembrava che l’altrettanto nominata “inerzia” tanto cara al tecnico bresciano fosse cambiata a favore degli ospiti.

A preoccupare, tuttavia, è stato un approccio di gara per l’ennesima volta regalato all’avversario, con un Pisa padrone del campo per oltre metà della prima frazione. È lecito chiedersi, infatti, cosa sarebbe accaduto se i centimetri calcolati dal Var non avessero annullato il gol realizzato da Marin o se lo stesso centrocampista, autore del punto “buono” del 2-1 a inizio ripresa, non avesse poi commesso una sciocchezza tale da permettere al Palermo di giocare in superiorità numerica la mezz’ora finale del match.

PALERMO, A.A.A. CERCASI CONTINUITÀ

Da raccontare, in mezzo, c’è anche il 2-2 di Valoti, lasciato colpevolmente libero di calciare proprio come era accaduto precedentemente al compagno in uno dei tanti, troppi momenti di blackout rosanero visti e rivisti troppo spesso. Poi, come già era accaduto contro Reggiana e Modena, l’uomo in più ha fatto rivoltare il match a favore del Palermo, che ancora grazie a Segre trovava il terzo gol, questa volta, per fortuna, utile a fare bottino pieno.

Si torna a vincere, ma sul fatto che sia solo questo ciò che conta rimangono dei dubbi. La squadra continua a manifestare due volti, a più riprese durante le partite, lasciando la sensazione di farsi trascinare emotivamente dagli eventi positivi o negativi che possono accadere strada facendo. E poi c’è Corini, che si dimostra Dottor Jekyll e Mister Hyde nell’optare talvolta per scelte troppo conservative in alcuni frangenti, pagandone spesso le conseguenze, ritrovando il coraggio di osare in altre circostanze.

L’abbraccio che la squadra ha tributato all’allenatore a fine partita, se non altro, suscita l’impressione di un gruppo unito e compatto. Como, e poi Cremonese, diranno di più sulle reali ambizioni del Palermo di puntare ad alti traguardi. È giusto godere dei tre punti, ma per volare verso la serie A l’aquila rosanero deve trovare continuità di rendimento prima nei novanta minuti e poi, solo di conseguenza, all’interno dell’intera stagione.

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